La nostra storia
Sul finire degli anni novanta, a Castiglione Olona, un piccolo gioiello della provincia varesina, dove l’arte rinascimentale si mescola ai ritmi della vita quotidiana, un gruppo di amici si trovavano spesso a fare la stessa osservazione: "I ragazzi stanno sempre in giro senza far nulla, oppure chiusi in casa, non si vedono più nei campetti come una volta."
Max, Mauro Sottocorno, Paolo Scapinello, Giorgio Bordignon, Bernardino Colletto, Milena Giudici e Giorgio Squizzato - che di lì a poco sarebbe diventato il primo presidente - avevano a cuore una cosa in comune: i giovani del paese.
Una sera, seduti su una panchina vicino al Castello, mentre i lampioni iniziavano ad accendersi e il rumore del fiume Olona accompagnava i pensieri ai giovani amici venne un'idea:
"Perché non proviamo a creare una società di pallavolo? Non per fare i fenomeni. Solo per dare un posto dove stare, dove crescere. Un luogo dove si insegni il rispetto prima ancora della tecnica."
Tutti si guardarono. Era la scintilla che aspettavano.
In pochi mesi nacque l’ASD Castiglione Volley.
Un nome lungo, sì, ma sentito. Lo sport, sì, ma il rispetto al centro. Rispetto per il campo, per il gruppo, per le differenze, per l’impegno.
Non fu facile iniziare, ma la voce girava veloce. "Hai sentito di quella società dove nessuno viene scartato? Dove puoi provare anche se non sei mai stato in una squadra?"
E così, un po’ alla volta, arrivarono i primi atleti, i primi sponsor di cui ricordiamo la "Paninoteca Andy Capp".
All’inizio erano una decina tra ragazzini curiosi, timidi, qualcuno un po’ irrequieto, ma ogni allenamento era una scoperta.
Un giorno, uno dei ragazzi si avvicinò a Max e gli disse piano:
"Io qui mi sento libero. Come se potessi sbagliare senza paura."
Quella frase bastava da sola a dare senso a tutto.
Nel tempo, la squadra crebbe e con lei anche l’impatto sul paese. I genitori iniziarono a partecipare, a dare una mano. Altri volontari si unirono al progetto.
Oggi, l’ASD Castiglione Volley è diventata un simbolo del paese. Un esempio di come, anche in tempi difficili, bastino poche persone con un sogno condiviso per accendere qualcosa di grande.
"Qui non si gioca solo per vincere. Qui si gioca per crescere insieme."
Sono passati gli anni, ma lo spirito non è cambiato.
Era il 1° giugno 2024 e a Castiglione Olona il sole splendeva alto come se anche lui volesse rendere omaggio a un evento speciale: i 25 anni della ASD Castiglione Volley.
Nel piazzale davanti alla palestra comunale sono stati allestiti tavoli imbanditi, striscioni colorati, fotografie di ieri e di oggi, le maglie delle prime squadre erano appese in mostra accanto a quelle nuove a dimostrazione di una storia fatta di crescita e amore.
Anna, Max, Tatiana, Serena, Cristiano - diventato il nuovo presidente -, Giorgio e Veronica erano lì, emozionati, quasi increduli nel vedere tutto quel movimento, tutta quella gente – ex atleti, famiglie, volontari, amministratori, curiosi – era come vedere il proprio sogno esplodere di vita.
C’era chi era venuto da lontano solo per esserci, chi portava ancora la vecchia divisa con orgoglio, chi raccontava ai propri figli: "Io qui ho imparato cosa vuol dire essere parte di una squadra."
Durante il pomeriggio ci sono state partite dimostrative tra le “vecchie glorie” e le nuove generazioni, giochi per i bambini, una grande torta a forma di campo da pallavolo, musica e – soprattutto – tanti abbracci.
Sul palco, quando Max e Cristiano hanno preso il microfono, la loro voce tremava un po’, ma le parole erano chiare:
"Quando abbiamo iniziato, volevamo solo dare un’opportunità ai ragazzi. Non pensavamo che avremmo costruito una famiglia così grande. Ma eccoci qui, dopo 25 anni, più uniti che mai. E tutto questo grazie a voi."
Poi Max ha aggiunto, scherzando:
"E pensare che all’inizio avevamo solo due palloni, una rete bucata, e una marea di entusiasmo!"
E Cristiano ha chiuso con una frase diventata il motto della giornata:
"Non è solo sport. È un modo di stare al mondo. È rispetto, è fiducia, è futuro."
Quella sera, a Castiglione Olona, non si sono festeggiati solo 25 anni di pallavolo; si sono festeggiati 25 anni di sogni condivisi, cadute e risalite, sacrifici e gioie, ma soprattutto, si è celebrata la prova che un piccolo gruppo di persone può davvero cambiare un’intera comunità, se spinto da un’idea semplice ma potente: credere nei giovani!!
Max, Mauro Sottocorno, Paolo Scapinello, Giorgio Bordignon, Bernardino Colletto, Milena Giudici e Giorgio Squizzato - che di lì a poco sarebbe diventato il primo presidente - avevano a cuore una cosa in comune: i giovani del paese.
Una sera, seduti su una panchina vicino al Castello, mentre i lampioni iniziavano ad accendersi e il rumore del fiume Olona accompagnava i pensieri ai giovani amici venne un'idea:
"Perché non proviamo a creare una società di pallavolo? Non per fare i fenomeni. Solo per dare un posto dove stare, dove crescere. Un luogo dove si insegni il rispetto prima ancora della tecnica."
Tutti si guardarono. Era la scintilla che aspettavano.
In pochi mesi nacque l’ASD Castiglione Volley.
Un nome lungo, sì, ma sentito. Lo sport, sì, ma il rispetto al centro. Rispetto per il campo, per il gruppo, per le differenze, per l’impegno.
Non fu facile iniziare, ma la voce girava veloce. "Hai sentito di quella società dove nessuno viene scartato? Dove puoi provare anche se non sei mai stato in una squadra?"
E così, un po’ alla volta, arrivarono i primi atleti, i primi sponsor di cui ricordiamo la "Paninoteca Andy Capp".
All’inizio erano una decina tra ragazzini curiosi, timidi, qualcuno un po’ irrequieto, ma ogni allenamento era una scoperta.
Un giorno, uno dei ragazzi si avvicinò a Max e gli disse piano:
"Io qui mi sento libero. Come se potessi sbagliare senza paura."
Quella frase bastava da sola a dare senso a tutto.
Nel tempo, la squadra crebbe e con lei anche l’impatto sul paese. I genitori iniziarono a partecipare, a dare una mano. Altri volontari si unirono al progetto.
Oggi, l’ASD Castiglione Volley è diventata un simbolo del paese. Un esempio di come, anche in tempi difficili, bastino poche persone con un sogno condiviso per accendere qualcosa di grande.
"Qui non si gioca solo per vincere. Qui si gioca per crescere insieme."
Sono passati gli anni, ma lo spirito non è cambiato.
Era il 1° giugno 2024 e a Castiglione Olona il sole splendeva alto come se anche lui volesse rendere omaggio a un evento speciale: i 25 anni della ASD Castiglione Volley.
Nel piazzale davanti alla palestra comunale sono stati allestiti tavoli imbanditi, striscioni colorati, fotografie di ieri e di oggi, le maglie delle prime squadre erano appese in mostra accanto a quelle nuove a dimostrazione di una storia fatta di crescita e amore.
Anna, Max, Tatiana, Serena, Cristiano - diventato il nuovo presidente -, Giorgio e Veronica erano lì, emozionati, quasi increduli nel vedere tutto quel movimento, tutta quella gente – ex atleti, famiglie, volontari, amministratori, curiosi – era come vedere il proprio sogno esplodere di vita.
C’era chi era venuto da lontano solo per esserci, chi portava ancora la vecchia divisa con orgoglio, chi raccontava ai propri figli: "Io qui ho imparato cosa vuol dire essere parte di una squadra."
Durante il pomeriggio ci sono state partite dimostrative tra le “vecchie glorie” e le nuove generazioni, giochi per i bambini, una grande torta a forma di campo da pallavolo, musica e – soprattutto – tanti abbracci.
Sul palco, quando Max e Cristiano hanno preso il microfono, la loro voce tremava un po’, ma le parole erano chiare:
"Quando abbiamo iniziato, volevamo solo dare un’opportunità ai ragazzi. Non pensavamo che avremmo costruito una famiglia così grande. Ma eccoci qui, dopo 25 anni, più uniti che mai. E tutto questo grazie a voi."
Poi Max ha aggiunto, scherzando:
"E pensare che all’inizio avevamo solo due palloni, una rete bucata, e una marea di entusiasmo!"
E Cristiano ha chiuso con una frase diventata il motto della giornata:
"Non è solo sport. È un modo di stare al mondo. È rispetto, è fiducia, è futuro."
Quella sera, a Castiglione Olona, non si sono festeggiati solo 25 anni di pallavolo; si sono festeggiati 25 anni di sogni condivisi, cadute e risalite, sacrifici e gioie, ma soprattutto, si è celebrata la prova che un piccolo gruppo di persone può davvero cambiare un’intera comunità, se spinto da un’idea semplice ma potente: credere nei giovani!!